La visita medico-sportiva rappresenta un momento di fondamentale importanza sia nello sportivo professionista, quanto nel soggetto fisicamente attivo o che si accinge a praticare sport. Sebbene sia spesso percepita come un fatto formale, talora come un atto burocratico o per fini assicurativi, non deve sfuggire la sua specifica valenza preventiva sia nei confronti dell’individuo che nell’ambito della sanità pubblica. Essa ricopre un ruolo diagnostico primario nell’individuazione di patologie del bambino o dell’adolescente, che si appresta alla pratica di attività sportiva in età scolare o anche pre-scolare. Molto spesso durante la visita medico-sportiva vengono messe in luce patologie o anomalie fino a quel momento sconosciute al paziente ed ai genitori, quali diabete mellito, soffi cardiaci, alterazioni del ritmo cardiaco, anomalie posturali e della colonna vertebrale, solo per citare gli esempi più comuni.
Con l’abolizione della visita di leva per i soggetti di sesso maschile e della visita medica scolastica, nell’attuale ordinamento del Sistema Sanitario Nazionale, la visita medico-sportiva rappresenta il primo ed unico screening di massa condotto sulla popolazione.
Rappresenta pertanto un strumento diagnostico e di screening fondamentale, per gli sportivi e per la popolazione fisicamente attiva, in tutte le fasce d’età e a qualsiasi livello d’impegno, dall’atleta professionista all’agonista,fino allo sportivo amatoriale o praticante attività fisica per divertimento.
La visita di medicina dello sport inoltre consente non solo di valutare lo stato di salute dell’individuo, ma anche la condizione fisica e di allenamento, offrendo uno strumento per la prescrizione dell’esercizio fisico adattato, al fine del raggiungimento della migliore condizione fisica e del benessere.
La visita medico-sportiva viene eseguita da medici specialisti in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico, specificamente autorizzati dalla Regione e dall’ASL di competenza. Sono solo queste le figure mediche specialistiche deputate alla valutazione del rischio sportivo specifico (VRS), in gara quanto in allenamento.
Con il Decreto del Ministero della Salute del 18 febbraio 1982, la certificazione per attività sportiva agonistica è divenuta obbligatoria, parimenti alla certificazione per l’attività sportiva professionistica (Legge n.91 del 23 marzo 1981 e Decreto del Ministro della sanità del 13 marzo 1995). Anche la certificazione per attività sportiva non agonistica e per l’attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare, entrambe regolate dal D.M. del 24 aprile 2013, sono attualmente obbligatorie.
Con la visita specialistica di Medicina dello Sport, disponiamo di un eccellente strumento per individuare precocemente problematiche o anomalie, se non franche patologie, che necessitano di cure specifiche e di periodici follow-up, per ridurre grandemente il rischio di eventi drammatici correlati allo sport, nell’atleta professionista o agonista quanto nei praticanti occasionali.